Rocco e i suoi fratelli
DATA: 28 NOV 2023
ORA: 20,30
DURATA: 170'
​
INGRESSO LIBERO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA
​
​
​
/ di Luchino Visconti (1960)
LOCANDINA
Anno: 1960 /
Regia: Luchino Visconti /
Attori:
Alain Delon, Annie Girardot, Renato Salvatori, Katina Paxinou, Alessandra Panaro, Spiros Focás, Corrado Pani, Roger Hanin, Paolo Stoppa, Suzy Delair, Claudia Cardinale, Max Cartier, Rocco Vidolazzi, Claudia Mori, Adriana Asti, Rosario Borelli, Renato Terra, Enzo Fiermonte, Nino Castelnuovo, Becker Masoero, Franca Valeri, Gino Seretti, Luigi Basagaluppi, Saveur Chioca, Felice Musazzi, Bruno Fortilli, Emilio Rinaldi, Rocco Mazzola, Eduardo Passarelli /
Durata: 170 min /
Distribuzione: Titanus /
Sceneggiatura: Luchino Visconti, Suso Cecchi d'Amico, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Enrico Medioli, Vasco Pratolini
Fotografia: Giuseppe Rotunno /
Montaggio: Mario Serandrei /
Musiche: Nino Rota /
Produzione: Titanus, Les Films Marceau /
Il PROGETTO TESTORI è in collaborazione con:
e con il contributo di:
Il capolavoro di Luchino Visconti in versione integrale e restaurata, al Teatro Civico Roberto de Siva in occasione del “Progetto Testori”.
Il film infatti prese in parte ispirazione da Il ponte della Ghisolfa, la raccolta di diciannove racconti pubblicata da Giovanni Testori nel 1958.
​
La storia narra di cinque fratelli lucani immigrati a Milano con la madre, grazie alla quale il regista realizzò un potente affresco sul tema dello sradicamento e dell'immigrazione al nord dei meridionali .
Il film ha vinto 3 Nastri d'Argento, un premio ai David di Donatello, ed è stato premiato al Festival di Venezia
Rocco e i suoi fratelli appartiene in realtà a quella categoria di film viscontiani che nascono da ispirazioni plurime, alcune evidenti e conclamate, altre più segrete e occulte. Così insieme alla esplicita fonte testoriana possiamo riconoscere altre implicite radici culturali: da Verga con I Malavoglia, in quanto Visconti dichiarò di essersi rifatto come in un seguito ideale de La terra trema. Non possiamo poi trascurare riferimenti a L’idiota di Dostoevskij: se pensiamo al protagonista Rocco rileviamo un legame con Myskin, il rappresentante più illustre della bontà fine a se stesa, ovvero “un uomo positivamente buono”. E per finire come non ricordare l’atmosfera e la ‘fauna umana’ di Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller.
Un grande, grandissimo film con grandissimi interpreti, nuovi protagonisti di una tragedia moderna, che non nasconde rimandi alla tragedia classica e al melodramma, confezionata come una saga familiare romanzesca all’insegna del nostro amato Giovanni Testori.
​
​